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09/06/2004 - IL SOLE 24 ORE
"Si avvicina il vaccino per l'epatite C"
Il vaccino contro l'epatite C, in fase di sperimentazione negli USA, sembra dare risultati positivi in termini di sicurezza. Il medicinale è basato su proteine ricombinanti del cappuccio protettivo del virus. Entro circa 3 mesi si avranno i primi dati relativi al suo effetto immunologico. Successivamente si passerà alla fase II, che prevede l'arruolamento anche di persone provenienti dall'Italia. Questa notizia è stata data al convegno anti-epatite tenutosi all'Istituto superiore di sanità. E' stato anche presentato il risultato di uno studio sul vaccino contro l'epatite B, introdotto in Italia nel '91 per salvaguardare i neonati. Tale terapia immunitaria si è dimostrata in grado di proteggere a lungo termine, senza bisogno di richiami.


09/02/2004 - Epatite C minaccia salute cuore oltre che del fegato

L'Epatite C come pure altre infezioni croniche del fegato minacciano la salute del cuore innescando una catena di reazioni molecolari scoperta dall'equipe di Gianni Marone del Dipartimento di Immunologia Clinica dell'Universita' Federico II di Napoli.
Infatti gli scienziati si sono accorti che l'epatite C aumenta una sostanza prodotta dal fegato che da' il via all'azione deleteria del sistema immunitario sul cuore, riferisce Marone nella prima giornata di lavori del meeting internazionale 'la nuova angiologia' in corso al Policlinico Gemelli di Roma.
La sostanza epatica si chiama proteina 'FV' e normalmente non e' pericolosa per la salute, ma se le sue quantita' eccedono i valori normali sveglia alcune cellule del sistema di difesa che vanno a far danni.
Queste cellule sono i mastociti cardiaci, la cui scoperta si deve allo stesso gruppo di ricerca napoletano, i quali enrtrano in azione rilasciando sostanze tossiche come l'istamina, i leucotrieni, l'angiotensine converting enzime (ACE) che sono i diretti colpevoli dei danni al miocardio.
Quando questa serie di eventi e' attivata, allora dietro l'angolo ci sono miocarditi, cardiomiopatie e anche lesioni a carico del vascolare.
Era da tempo che si era intravista la possibilita' di un legame tra infezioni epatiche e problemi al cuore, conclude Morone, questa ricerca pero' ha svelato per la prima volta il meccanismo molecolare che c'e' sotto.
ANSA (09/02/2004)


09/02/2004 - Epatite C: nuovo vaccino
Il nuovo vaccino dovrebbe avere maggiore efficacia dei precedenti, perché è stato preparato in modo

La sperimentazione, che verrà presto estesa anche all’Italia, suscita grande interesse, dato che il vaccino è l’unico dimostratosi in grado, nell’animale, di prevenire l’infezione del temibile virus. NEMICO SUBDOLO
L’epatite C è una malattia subdola, che si acquisisce, analogamente a quella di tipo B, attraverso lo scambio di sangue infetto o i rapporti sessuali, ma, diversamente da questa, ha una tendenza molto più alta a diventare cronica e inoltre non può essere prevenuta (se non evitando le possibili situazioni a rischio), dato che le caratteristiche più sfuggenti del virus hanno finora ostacolato la preparazione di un vaccino efficace.
AZIONE DOPPIA
«I due precedenti vaccini sperimentati finora nell’uomo erano rivolti contro una sola proteina del virus, mentre il nuovo vaccino è stato preparato in modo da reagire con due proteine presenti sulla sua superficie» spiega Sergio Abrignani, l’immunologo italiano del Centro ricerche Chiron di Siena, responsabile della ricerca.
«Ciò ha permesso di ottenere risultati senza precedenti nello scimpanzé, l’unico animale che, oltre all’uomo, può essere infettato dal virus C: la vaccinazione si è dimostrata infatti efficace nel prevenire l’infezione, proteggendo 9 animali su 10 dall’epatite cronica».
La sperimentazione sull’uomo è attualmente nella cosiddetta fase 1, cioè viene eseguita su un numero limitato di soggetti sani, una cinquantina circa, che nell’arco di sei mesi ricevono tre dosi del vaccino.
«L’analisi dei risultati, in particolare per quanto attiene all’efficacia sull’uomo e la sicurezza del vaccino, è tutt’ora in corso» spiega Abrignani «e sarà pronta entro qualche mese. Si può comunque già affermare che la vaccinazione non ha per adesso fatto registrare effetti avversi rilevanti».
I PROSSIMI PASSI
Se venissero confermati i risultati positivi finora osservati, la sperimentazione dovrà procedere con l’iter abituale.
Innanzitutto, sarà avviata la "fase 2", che prevede il coinvolgimento di un numero più esteso di soggetti sani e che ha lo scopo di confermare la sicurezza del vaccino su una popolazione più estesa e anche di stabilirne il dosaggio ottimale.
Alla fase 2, in caso di risultato soddisfacente, viene fatta seguire la "fase 3", che valuta invece l’efficacia del vaccino in un grande numero di soggetti che hanno un rischio alto di contrarre l’infezione. «Se tutto andrà per il meglio, il vaccino potrebbe essere disponibile nell’arco di circa cinque anni» continua l’esperto.
ANCHE CURATIVO
«Nel frattempo, è in programma la sperimentazione del nuovo vaccino anche per la terapia, oltre che per la prevenzione dell’epatite C» precisa l’immunologo. «Si tratta di un terreno ancora da esplorare, ma vi sono prove scientifiche che inducono a pensare che nei soggetti con epatite C cronica – come del resto in altre malattie virali – il forte stimolo immunitario indotto dalla vaccinazione possa agire positivamente sul decorso della malattia, e quindi possa essere associato alla terapia antivirale standard, oppure, nei soggetti che non rispondono a tale terapia, possa rappresentare l’unica possibile cura».
Corriere Salute (09/02/2004)

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